Durante una sessione di ipnosi, nella quale utilizzi le visualizzazioni ipnotiche, è importante evitare che il cliente ti dica "non riesco a visualizzare".
In questo post ti spiego tutto quello che devi sapere per superare questo importante ostacolo.
Prima di spiegarti esattamente come superare l'ostacolo del cliente che sostiene che non riesce a visualizzare, voglio regalarti questo mio nuovo fantastico video-corso sull'ipnosi: Impara l'Ipnosi Ora.
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Bene, torniamo a noi e a come superare le situazioni in cui il cliente ti dice "non riesco a visualizzare" oppure non sono capace a visualizzare oppure ancora qualsiasi altra affermazione in merito alle sue capacità di visualizzazione.
In ipnosi, e anche in altre tecniche di cambiamento come per esempio nella programmazione neuro linguistica (PNL), molto spesso si utilizzano le visualizzazioni ipnotiche.
Le visualizzazioni possono essere utilizzate in tutti gli stadi dell'ipnosi, per esempio:
Ma quindi se il mio cliente mi dice "non riesco a visualizzare", sono spacciato?
Assolutamente no.
L'ipnosi è principalmente comunicazione e quindi non è necessario che il tuo cliente sia in grado di visualizzare.
Inoltre esistono molteplici tecniche che puoi utilizzare anche quando il tuo cliente dice "non riesco a visualizzare".
Queste tecniche infatti non richiedono della visualizzazione per funzionare e sono altrettanto efficaci.
Ci sono tre situazioni in cui il cliente può sostenere "io non riesco a visualizzare".
Queste situazioni sono le aspettative distorte, il non riconoscere le immagini e l'afantasia.
Scopriamo assieme queste tre situazioni e come risolverle.
Molto spesso le persone credono che le visualizzazioni nella mente devono essere di qualità della TV di ultima generazione: 4k UHD, dolby surround 360° experience e touch screen.
In realtà nella maggior parte dei casi, è sufficiente avere un piccolo input nella mente, una sorta di visualizzazione in stile Commodore 64 oppure in stile Amiga 500 (se non sai cosa sono, sei parecchio giovane).
Questo aspetto è proprio quello che spiego al mio cliente.
Oltre a questo, durante i test di suggestionabilità, non mi lascio scappare l'opportunità di legare il risultato del test alle buone capacità di visualizzare del mio cliente.
In questo modo il cliente capisce che quello che è in grado di fare con la sua mente è già più che sufficiente per ciò che faremo durante la sessione.
Un'altra situazione che può scatenare il fatto che il cliente sostenga che "non riesco a visualizzare" è il caso in cui il cliente non riconosce le immagini nella sua mente.
Questa situazione l'ho proprio incontrata durante un corso di formazione.
Una cliente mi diceva di non essere in grado di visualizzare sebbene tutto quello che faceva denotava che aveva immagini nella sua mente.
Innanzitutto quando parlava, spostava i suoi occhi nel quadrante superiore dell'occhio e questo, secondo la programmazione neuro linguistica (PNL), indica proprio che il cliente sta avendo delle immagini nella mente.
Inoltre, la partecipante spesso descriveva con il movimento delle sue mani, esattamente quello che stava vedendo nella sua mente.
L'afantasia è la condizione in cui la mente non è capace di visualizzare nessuna immagine mentale.
In questo caso è come se l'occhio della mente fosse completamente cieco.
Questa condizione è estremamente rara, infatti tutte le persone con una corteccia visiva normalmente funzionante sono in grado di visualizzare.
Nel caso in cui il tuo cliente soffra di afantasia, ecco che dovrai restringere la tua ipnosi e limitarla alle tecniche che non necessitano di visualizzazioni.
Nel caso in cui il cliente sostiene che "io non riesco a visualizzare", ecco alcune strategie che puoi adottare. Chiaramente dovrai adattare queste strategie alla situazione che il cliente denota: aspettative errate, non riconoscere le immagini nella mente o afantasia.
Nel tuo salottino sei tu l'esperto di ipnosi e di visualizzazione, non il tuo cliente. A ragione di questo motivo puoi utilizzare i pre-framing o i re-framing per fare in modo di superare le convinzioni che i clienti hanno nella loro mente in relazione alle visualizzazioni.
Secondo alcune scuole di pensiero, l'unico modo per riconoscere per esempio un amico oppure la propria macchina parcheggiata in un parcheggio, è quello di paragonare ciò che si vede con gli occhi ad un'immagine archiviata nella mente.
Le persone con una corteccia celebrare normalmente funzionante sono in grado di visualizzare. Infatti, l'unico modo che abbiamo per riconoscere un amico per strada, oppure la nostra automobile in un parcheggio, è quello di paragonare ciò che vediamo con un'immagine archiviata nella mente. Senza questa abilità non riconosceremmo nemmeno la nostra compagna.
Durante la sessione ti guiderò a svolgere delle visualizzazioni, in queste visualizzazioni non è necessario che tu abbia nella mente immagini 4k UHD, mi basta semplicemente che dai il massimo di te per visualizzare quello che ti chiedo di visualizzare.
Tieni presente che l'ipnosi è uno stato di accresciuta immaginazione e quindi visualizzare sarà ancora più facile dei quello che credi.
Un'altra soluzione è quella di invitare il tuo cliente a descriverti la sua casa nei minimi dettagli: come sono posizionati i locali, cosa c'è all'interno del salotto, cosa c'è all'interno del frigo e così via.
Mentre il cliente parla osserva come muove gli occhi e come utilizza le sue mani per descrivere il tutto.
Quando il cliente sposta gli occhi in alto, secondo la programmazione neuro linguistica (PNL), significa che sta accedendo ad immagini nella mente.
Inoltre, sempre secondo la PNL, i gesti che svolge con le sue mani mentre descrive qualche cosa, fanno proprio riferimento a quanto vede nella sua mente.
Una volta che il cliente ha descritto questi aspetti, puoi informarlo di quanto hai notato, tra cui il fatto che:
Oltre ad informare il cliente sulla realtà dei fatti, puoi invitarlo a far finta di essere in grado di visualizzare e, successivamente, a far finta che non sta facendo finta.
Questa strategia, seppure molto semplice, e per alcuni un po' confusionale all'inizio, risulta essere molto efficace.
Questa soluzione è approfondita più avanti.
Se proprio necessario, come per esempio nel caso di afantasia, o nel caso in cui il cliente non riesce proprio a visualizzare utilizza tecniche che non necessitano della visualizzazione.
In ogni caso nessun problema, la maggior parte delle induzioni ipnotiche che conosco non necessitano di visualizzazioni e ci sono numerose e super efficaci tecniche di cambiamento che non richiedono la visualizzazione.
Tra queste tecniche abbiamo per esempio:
Un altra soluzione potrebbe essere quella di introdurre la visualizzazione in un secondo tempo.
Probabilmente sai benissimo che non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire, a ragione di questo motivo in alcune situazioni le tue buone parole potrebbero essere aria fritta.
A ragione di questi motivi, invece che discutere con il tuo cliente, potresti decidere di iniziare il tuo lavoro con tecniche che non hanno nulla a che vedere con le visualizzazioni.
Successivamente quanto il cliente è nelle profondità della trance, e quindi è in uno stato di accresciuta immaginazione, puoi introdurre le visualizzazioni.
In questo caso nota come risponde il cliente alla tua visualizzazione, se risponde positivamente prosegui, se invece risponde negativamente, ritorna alle tecniche senza visualizzazione.
L'overlapping è una tecnica della PNL che sfrutta il sistema rappresentazionale primario del cliente, per guidarlo ad un altro sistema rappresentazionale.
Se per esempio il cliente utilizza primariamente il sistema cinestetico (K), il sistema legato al tatto e alle emozioni, il tuo ruolo è quello di partire da questo sistema e guidare, con la tua comunicazione, il cliente alla visualizzazione (V).
Stai utilizzando quindi il concetto di ricalco e guida per supportare il tuo cliente alla visualizzazione.
Probabilmente un esempio ti aiuta a chiarire il tutto:
Voglio che senti la sensazione (K) che di fronte a te ci sia un camino accesso con il fuoco che scalda (K) l'ambiente circostante. Nota questo calore (K) del fuoco, un fuoco che danza (K) di fronte a te ... e mentre questo fuoco caldo (K) si muove (K) in questo modo, tu puoi sentire (K) come se puoi avvicinare le tue mani e poi allontanarle percependo (K) il cambio di temperatura (K)... mentre senti (K) sempre di più questo calore (K), voglio che immagini (V) questo fuoco di fronte a te ...
Grazie a questa tecnica è possibile che riesci a sbloccare il tuo cliente e, in questo modo, facilitare la visualizzazione.
Una delle abilità di un ipnotista è quella di riconoscere la velocità del cliente nel manifestare le suggestioni nella sua mente (e nel suo corpo).
Quando si tratta di visualizzare, ci sono dei clienti che generano le immagini nella loro mente ad una velocità incredibile. In molti casi questi clienti, sono già più avanti dell'ipnotista.
Questo anche quando si tratta di guidare il cliente indietro nel tempo, l'ipnotista sta ancora parlando, mentre il cliente si è già associato all'evento.
Al contrario ci sono clienti che impiegano lungo tempo a visualizzare nella loro mente. Spesso quando sono guidati a viaggiare indietro nel tempo si perdono per strada.
Per questo tipo di clienti l'anticipazione è sicuramente un valido strumento da utilizzare.
Questo concetto consiste semplicemente nello spiegare al cliente cosa dovrà visualizzare a breve e, solo successivamente, guidare il cliente a visualizzarlo.
Per esempio:
Tra poco, ti inviterò ad aprire quella porta ... e dietro la porta troverai una meravigliosa foresta, sicura, serena e tranquilla... e proprio all'interno di questa foresta c'è un sentiero che si inoltra in mezzo agli alberi...
E quindi semplicemente inizia ad aprire lentamente la porta e lascia che il tuo inconscio prepara questa meravigliosa foresta...
Ora... apri completamente la porta e trovati in questa foresta sicura, serena e tranquilla...
Come puoi notare in questo breve esempio ho anticipato per ben due volte quello che mi aspetto dal cliente.
Successivamente ho rafforzato ancora il tutto la terza volta, quando invito il cliente a visualizzare.
Il priming conscio è un'altra strategia valida per aumentare le probabilità che il cliente visualizzi durante la sessione.
Questa fase di priming conscio è svolta prima della sessione d'ipnosi.
Essenzialmente si tratta di descrivere al cliente la tecnica in grandi linee e quello che ci si aspetta da lui.
Mentre svolgi questo priming conscio, la mente profonda inizierà già a preparare tutto l'occorrente per la visualizzazione.
Per esempio:
Tra poco, ti inviterò a visualizzare di uscire metaforicamente dal tuo corpo e di fluttuare in alto nel cielo. Ti inviterò a fluttuare in alto, così in alto che potrai osservare il mondo come lo osservano gli astronauti. Da lì... ti guiderò a notare che sotto di te c'è un enorme bersaglio con i vari anelli colorati...
Un apsetto importante da notare è che la visualizzazione è un'abilità che può essere allenata.
Personalmente, quando ho incontrato per la prima volta la programmazione neuro linguistica (PNL), avevo pessime qualità di visualizzazione.
Successivamente ho allenato questa mia abilità e oggi sono soddisfatto di come riesco a visualizzare.
Sembrerebbe addirittura che lo stesso Richard Bandler, uno dei co-creatori della PNL, avesse inizialmente difficoltà a visualizzare, malgrado questo ha sviluppato incredibili tecniche che fanno proprio uso della visualizzazione.
Questo però sarà magari tema di un altro post.
Se quindi il tuo cliente sostiene che "non riesco a visualizzare", l'allenamento è sicuramente qualche cosa che fa per lui.
Ecco di seguito un paio di strategie.
Personalmente, mi alleno alla visualizzazione sfruttando le vacanze.
Ma in che modo specificatamente?
Quando sono in vacanza e trovo un luogo davvero meraviglioso, mi fermo per godermi il momento.
Durante questa pausa osservo con attenzione quello che vedo.
Successivamente chiudo gli occhi e visualizzo quanto ho osservato nella mia mente nei minimi dettagli.
Poi, apro di nuovo gli occhi e noto le differenze tra quanto avevo nella mia mente e quello che è presente nella realtà.
Quindi chiudo nuovamente gli occhi e miglioro ulteriormente l'immagine mentale.
In questo modo, non solo mi alleno alle visualizzazioni, ma archivio nella mia mente un'immagine che posso richiamare a comando che mi fa rivivere le mie vacanze: spettacolo!
Se potessi riassumere il procedimento quindi, ecco le varie fasi:
Chiaramente puoi praticare questo esercizio con qualsiasi cosa, per esempio un oggetto, una persona e così via.
Un altro metodo per allenare le visualizzazioni sfrutta la mela.
Questo esercizio, se implementato così come mi è stato insegnato, è molto esigente.
Infatti la visualizzazione deve durare 15 minuti e deve essere svolta in maniera perfetta prima di passare allo stadio successivo.
Personalmente trovo che questo sia un ottimo esercizio, allo stesso tempo non credo che sia necessario essere così severi nel suo svolgimento.
Inoltre, non so neanche se sia possibile visualizzare per 15 minuti un oggetto senza interferenze.
Lascio chiaramente decidere a te, e al tuo cliente, come applicare al meglio questa visualizzazione.
Ecco come svolgere questa attività.
Inizia del primo elemento dell'elenco e allenati giornalmente fino a quando riesci a visualizzarlo per 15 minuti senza interruzione.
Una volta che sei riuscito a farlo, procedi con l'elemento successivo.
Gli elementi sono i seguenti:
Come puoi notare, ogni fase è più ricca di dettagli e sempre più esigente.
Come ti ho detto, lascio a te decidere se la regola dei 15 minuti di visualizzazione indisturbata è da applicare o meno.
Ci sono delle situazioni in cui il tuo cliente visualizza alla grande e poi, ad un certo punto, il buio completo.
In queste situazioni ti sei appena scontrato con un blocco inconscio.
Questo blocco potrebbe essere dovuto principalmente a due situazioni: il blocco di protezione oppure la legge dell'effetto opposto.
Scopriamo queste due situazioni.
Il ruolo dell'inconscio è quello di proteggere il corpo e la mente.
Ci possono essere situazioni in cui l'inconscio, in maniera consapevole, blocchi la visualizzazione proprio per assolvere questo suo ruolo di protezione.
Potrebbe per esempio essere il caso in cui stai guidando il cliente a rivivere un evento, traumatico o meno, del passato.
In alcuni rari casi, l'inconscio potrebbe impedire l'accesso all'evento e il cliente si ritrova nel buio più completo della mente.
Questo avviene perché l'inconscio non vuole che la mente riveda quell'evento in quanto sono presenti emozioni o situazioni che la mente non è pronta ad affrontare.
Sapere quando ti trovi in questa situazione non è semplice.
Una strategia potrebbe essere quella di chiedere all'inconscio del cliente, sfruttando i segnali inconsci del sì / no, se questo buio è un blocco di protezione.
La legge dell'effetto opposto è uno dei principi ipnotici più importanti.
Questa legge fa in modo che in alcune situazioni, più si cerca di far manifestare un fenomeno ipnotico ad un cliente e meno questo si manifesta.
Per esempio quando si guida il cliente alla regressione alla ricerca dell'evento radice del problema, potrebbe succedere che l'evento non si materializza nella mente del cliente.
Questo non solo succede quando l'insistenza è data dall'ipnotista, ma anche quando il cliente desidera ardentemente far succedere qualche cosa.
In questi casi la legge è attivata proprio dal cliente.
Un cliente troppo desideroso di far manifestare il fenomeno ipnotico, insiste con la parte sbagliata della mente, la mente critica, a manifestare qualche cosa che è puramente di responsabilità dell'inconscio.
Ma come superare questi ostacoli dovuti alla legge dell'effetto opposto?
Quanto ti ho già presentato in precedenza è sicuramente utile a questo, in particolare:
Allo stesso tempo ci sono altre soluzioni, scopriamole assieme.
Se il cliente sta insistendo troppo, potrebbe essere utile distrarlo.
La distrazione permette al cliente di focalizzarsi su altro, rimuovendo così la pressione dalla visualizzazione.
La distrazione può essere svolta per esempio guidando il cliente attraverso un'altra tecnica, preferibilmente una tecnica che non richiede la necessità di visualizzare, come per esempio un six step reframing oppure una levitazione del braccio.
Terminata la distrazione, puoi tornare alla visualizzazione e notare se la situazione è migliorata.
Uno dei linguaggio dell'inconscio è il linguaggio metaforico e dei simboli.
Quando racconti una storia, la facoltà critica si rilassa e l'inconscio diventa facilmente suggestionabile.
Nel caso in cui il cliente si ritrova di fronte a questo buio, potresti per esempio utilizzare una metafora come simboli di risoluzione del problema.
In questo caso potresti per esempio suggestionare il tuo cliente in questo modo:
Bene, c'è solo nero, non è così? [Primo sì del cliente.] E questo nero ti impedisce di vedere, corretto? [Secondo sì del cliente.] Prima riuscivi a visualizzare e ora c'è solo nero, ho capito correttamente? [Terzo sì del cliente.]
Proprio così ... ora immagina che questo nero è come il telone nero dello schermo di un cinema e che 3, 2, 1 il tendone si apre ora: cos'è la prima cosa che noti ora?
Una metafora più elaborata e alternativa potrebbe essere la seguente.
Ricorda, per trovare le migliori metafore da raccontare al tuo cliente, non è necessario comperare centinaia di libri sulle metafore.
Ti basata utilizzare (arte dell'utilizzazione) le tue esperienza di vita.
Eccone una.
Ieri mattina, una piacevole sensazione [piacevole: non c'è nulla di pauroso dietro al buio] mi ha svegliato.
Incuriosito e desideroso [aumento la motivazione di scoprire del cliente] di scoprire cosa fosse questa piacevole sensazione, apro gli occhi. Era ancora mattina presto e di fronte a me, ho trovato unicamente il buio e, malgrado che insistessi con tutta la mia volontà, non riuscivo a vedere nulla [ricalco la realtà del cliente].
Allora ho chiuso gli occhi con forza e poi li ho riaperti. Quando ero a militare infatti, e dovevo camminare nei boschi, mi hanno insegnato che grazie a questa "manovra", gli occhi si abituano più velocemente alla situazione senza luce e riescono a vedere.
Inizialmente però, la "manovra" non ha portato a un grande cambiamento [ricalco ulteriormente l'esperienza del cliente]. Poi piano piano qualche cosa è cambiato [guido verso il cambiamento].
Non lo so se ti è mai capitato di provare la sensazione di quando i tuoi occhi si abituano alle nuove condizioni di luce e riesci a scoprire cosa si nasconde dietro il buio.
In quel momento infatti, riesco ad intravvedere una sorta di macchia bianca, vicina al mio cuscino. Focalizzo la mia attenzione ulteriormente, con la giusta pazienza, e quella macchia inizia ad avere una forma. Noto due orecchie bianche estendersi verso l'alto, le zampette posteriori, ...
Quella macchia inizia ad avere sempre più dettagli e riesco a riconoscere il suo musetto, i suoi occhi... è proprio lei, la mia coniglietta bianca che, affamata, cerca di svegliarmi.
Se credi invece che il buio sia dovuto alla troppa insistenza conscia del cliente, puoi guidarlo attraverso una storia che invita la mente critica a rilassarsi e lasciare che l'inconscio faccia il suo dovere:
I miei genitori [facoltà critica del cliente] per il loro viaggio di nozze sono andati a fare una crociera nel Mediterraneo. Sono saliti su questa nave meravigliosa [il cliente] dotata di tutti i migliori comfort. Il viaggio prevedeva numerose tappe, luoghi di mare, città, mercatini e tutto quello che serviva per rendere la loro luna di miele favolosa. Sulla nave si godevano il cinema, il casinò, il centro massaggi .... Tutto questo mentre il capitano [l'inconscio] sapeva esattamente dove doveva andare. Il capitano infatti conosceva la rotta, sapeva a cosa porre la giusta attenzione e cosa poteva sorvolare, il capitano faceva il suo lavoro e a mio papà, sebbene ama tenere tutto sotto il suo controllo, non gli è nemmeno passato per la mente di salire in cabina di comando e sostituire il capitano, anzi... mio papà si è goduto il viaggio sfruttando al massimo tutti i comfort della nave ... Una notte, mio papà mi ha detto che è salito sul tetto della nave, un luogo dal quale ammirare il mare. Era buio [il nero nella mente del cliente], completamente nero. Poi ad un certo punto i suoi occhi si sono abituati a questa situazione e sono iniziate ad apparire le stelle [la visualizzazione], migliaia e migliaia di stelle coloravano il cielo e lo rendevano spettacolare...
Essenzialmente con questa metafora sto indirettamente invitando il cliente a lasciare il controllo del processo ipnotico all'inconscio.
Sto inoltre dicendo che dietro a questo buio, se si pone la giusta attenzione, si può trovare quello che il cliente sta cercando.
Una volta raccontata la metafora, puoi ritornare alla visualizzazione e notare come il buio si è dissolto.
Un'altra soluzione potrebbe essere quella di invitare il cliente a fare finta di essere in grado di visualizzare e, successivamente, di far finta che non sta facendo finta.
Sempre in merito al fingere, oppure al supporre, si potrebbe porre al cliente una di queste domande:
Alcune domande alternative potrebbero essere:
Un'altra soluzione è quella di responsabilizzare il cliente alla visualizzazione e di diventare più autoritario nel tuo stile ipnotico.
Di fronte alla legge dell'effetto opposto, questa è la soluzione che preferisco meno, allo stesso tempo potrebbe essere un'alternativa.
Se hai svolto un buon pre-talk, dovresti già aver menzionato che è il cliente responsabile del processo.
In particolare il cliente è responsabile di:
Per lo meno, il cliente deve dare il massimo per ottenere questi risultati.
Chiaramente l'ipnotista è la guida del cliente e deve utilizzare tutte le strategie che conosce per facilitare il lavoro del cliente.
Prendendo spunto da Dave Elman, per responsabilizzare il tuo cliente alla visualizzazione potresti dire al tuo cliente:
Ipnotista: Io non posso immaginare per te, sei tu che devi farlo... e quindi desidera che sei in grado di visualizzare, aspettati che sei in grado di visualizzare, fai in modo che sei in grado di visualizzare...
Successivamente puoi proseguire in modo più autoritario, per esempio nel seguente modo:
Ipnotista: e quindi immagina ora con gli occhi della tua mente, che di fronte a te c'è una porta antica...
Oppure puoi proseguire nel modo seguente:
Ipnotista: Tra poco conterò da 3 fino ad 1 e ad 1 questo buio scompare e tu riesci a notare quello che hai di fronte. E quindi 3, 2, 1 cosa vedi ora?
Nel caso in cui il cliente si trova immerso nel buio, possiamo stimolare la sua immaginazione sfruttando il negativo.
Ti ricordo che l'inconscio, non è in grado di comprendere il non, o per lo meno, dal mio punto di vista, per farlo necessita di un passaggio ulteriore.
Per prima cosa, nel momento in cui il cliente si trova di fronte al buio, inizia a ricalcare la sua esperienza, in seguito puoi guidarlo a risolvere la situazione del buio con un'astuzia che sfrutta proprio la parola "non".
Ho aggiunto volontariamente la risposta non lo so del cliente, perché molto spesso quella è la prima risposta.
Puoi superare artisticamente questa risposta poco utile in tre semplici passi.
Il primo è quello di ricalcare l'esperienza del cliente "lo so che non lo sai".
Il secondo è il passo che apre la porta alla guida "allo stesso tempo".
Infine il terzo passo è la guida "se tu lo sapessi, dove è che non sei per esempio?"
Ricorda non ci sono clienti difficili o resistenti, ci sono solo ipnotisti inflessibili.
È possibile che un cliente si trovi in una situazione dove sostiene che non riesce a visualizzare.
Ricorda che solo in limitate situazioni il cliente ha veramente un problema fisiologico, in altre situazioni invece è solo questione di abilità del cliente o dell'ipnotista.
Queste situazioni sono generalmente superabili durante la sessione d'ipnosi.
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Be the change, sii il cambiamento.
Ciao
Simone
Simone, è un ipnotista, coach e formatore PNL e d’ipnosi. Ha trasformato la sua passione per la TranceFormAzione rapida, l’ipnosi e la programmazione neuro linguistica (PNL) nel suo lavoro.