Luglio 6, 2021

5 Principi ipnotici che devi assolutamente sapere per una pratica di successo

I principi ipnotici sono la chiave per evitare che la tua induzione ipnotica e il lavoro di cambiamento che svolgi con il cliente diventi un flop.

Conoscere questi principi ti permette di evitare di incontrare ostacoli nel tuo lavoro da ipnotista oppure di risolverli nel caso in cui questi ostacoli si presentano sulla tua strada durante il lavoro di cambiamento.

Prima di spiegarti concretamente i vari principi ipnotici, voglio regalarti questo mio nuovo fantastico video-corso sull'ipnosi: Impara l'Ipnosi Ora.

Nel corso impari ad ipnotizzare le persone, parlare con l'inconscio e guidare i tuoi clienti alla TranceFormAzione rapida, scarica il corso ora semplicemente cliccando qui:

Bene, torniamo a noi e ai principi ipnotici.

Per ipnotizzare le persone e fare in modo che l’ipnosi funzioni, è importante che comprendi i seguenti principi ipnotici.

Conoscere questi principi, è la base per affrontare con successo le situazioni che ti si presentano durante la tua pratica di ipnotista.

Non conoscerli invece, significa lasciare il tuo successo di ipnotista al caso, alla fortuna e unicamente in mano al tuo cliente.

Oggi ti scriverò dei seguenti principi ipnotici:

  • Legge dell’effetto opposto [law of reversed effect];
  • Principio dell’approssimazione successiva [principle of successive approximation];
  • Principio dell’utilizzazione [utilisation principle];
  • Congruenza [Congruence];
  • Principio della convalida [principle of ratification].

Questi sono solo alcuni dei principi che insegno nel mio corso Master in TranceFormAzione rapida (MTFA).

Il MTFA è un per-corso di formazione di gruppo e di accompagnamento 1 a 1 che aiuta coach e terapeuti, stufi di essere inefficaci, a ottenere risultati concreti, rapidi e duraturi nel lavoro di cambiamento con il proprio cliente.

Scopriamo quindi il primo principio, la legge dell'effetto opposto.


Principi ipnotici - #1 Legge dell'effetto opposto

La legge dell'effetto opposto è una di quelle leggi che mette più in difficoltà gli ipnotisti all'inizio della loro carriera.

La legge dell’effetto opposto si basa essenzialmente sul fatto che, a volte, quando si incontrano dei blocchi nel processo d’ipnosi, più si insiste nel voler superare il blocco e meno il blocco diventa superabile.

Lascia che ti chiarisca questo aspetto con un esempio.

Supponiamo che stai svolgendo una sessione d’ipnosi nella quale il cliente deve trovare un simbolo ipnotico.

Per fare questo, guidi il cliente in un luogo di cambiamento inconscio e lo inviti a cercare questo simbolo.

Il cliente a questo punto ti comunica che non vede nessun simbolo, magari vede solo nero oppure una sorta di nebbia fitta.

A ragione di questo motivo, tu inizi ad insistere perché vuoi che lui trovi il simbolo. In questo modo anche il cliente inizia disperatamente ad insistere perché desidera assolutamente trovarlo.

Questa insistenza, che può arrivare da entrambe le parti, ossia dall’ipnotista e / o dal cliente, attiva la legge dell’effetto opposto e più si insiste, meno si raggiunge il risultato desiderato.

La legge dell’effetto opposto è scatenata dal fatto che l’insistenza, dell’ipnotista e / o del cliente, mette in moto la mente conscia del cliente, la quale si attiva per soddisfare il desiderio di ottenere qualche cosa che è di totale competenza inconscia, nel nostro esempio il simbolo inconscio.

Questa attivazione, allontana sempre più l’inconscio, il quale, sovrastato dalla mente conscia, non potrà scatenare il risultato desiderato.


Principi ipnotici – #2 Principio dell’approssimazione successiva

Bene, ora che hai compreso il primo principio, o nel nostro caso la prima legge, sei pronto a scoprire il secondo: il principio dell'approssimazione successiva.

Il principio dell’approssimazione successiva fa generalmente riferimento ai fenomeni di trance profonda, allo stesso tempo ho notato che il suo rispetto è utile nella trance in generale.

Il principio sostiene fondamentalmente che per fare in modo che un cliente manifesti un fenomeno di trance profonda, per esempio l’anestesia, l’amnesia, la catalessi di un braccio e così via, bisogna muoversi con piccoli passi in direzione del fenomeno ipnotico desiderato.

A ragione di questo motivo, per scatenare per esempio l’anestesia durante un processo d’ipnosi, si può guidare il cliente in questo modo:

  1. raccontare una storia di un amico che ha percepito il braccio completamente anestetizzato dopo essersi svegliato da una notte, durante la quale, ha dormito per più di 8 ore sdraiato sopra il braccio;
  2. raccontare una storia personale di come in seguito ad un’uscita in mountain bike, durante una fredda giornata d’inverno, i piedi si erano talmente “congelati” dall’aver perso completamente la sensibilità;
  3. chiedere al cliente di ricordare una situazione personale nella quale ha sperimentato un fenomeno simile a quelli descritti al punto 1-2 e farsela raccontare mentre è in trance;
  4. dissociare il braccio del cliente tramite la dissociazione ipnotica in modo che il cliente senta come se il braccio non sia più parte del suo corpo;
  5. scatenare l’analgesia, ossia la situazione in cui vi è la riduzione del dolore;
  6. scatenare l’anestesia, l’effetto di trance profonda desiderato.

Analisi del procedimento

Se analizzi questo procedimento, puoi notare che i punti 1 e 2 sono esterni alla realtà del cliente.

I punti 1 e 2 infatti sono delle semplici storie dell'esperienza di altre persone.

Le storie hanno la capacità di mettere il fattore critico in secondo piano.

Attraverso queste storie stai preparando il cliente al fenomeno di trance profonda desiderato.

Il punto 3 è rivolto al rendere attento il cliente che questi fenomeni sono già capitati anche a lui nella sua vita, rendendoli così possibili anche per lui stesso.

Il farteli raccontare inoltre, aumenta la probabilità che il fenomeno inizia a manifestarsi.

Con questi primi tre passaggi abbiamo seguito una struttura ipnotica importante: lui, io e tu.

Il punto 4 è il primo passo verso il percepire l’assenza di dolore, guidando il cliente a dissociarsi dal suo braccio.

Successivamente il punto 5 è volto a scatenare la riduzione del dolore.

Infine il punto 6, quello finale, ha l’obiettivo di scatenare l’effetto di trance profonda desiderato: l’assenza totale di dolore.


Principi dell’ipnosi – #3 Principio dell’utilizzazione

Il principio dell’utilizzazione è molto importante, non solo in ipnosi, ma anche nel coaching e nella comunicazione in generale.

Personalmente mi piace suddividere questo principio in due sotto principi.

Scopriamoli assieme.

La mappa non è il territorio

Uno dei presupposti della PNL è “la mappa non è il territorio”.

Questo significa che il tuo modo di interpretare il mondo, non è lo stesso delle altre persone e quello delle altre persone non è lo stesso del tuo.

Il tuo cliente quindi, a causa di questo presupposto, utilizzerà:

  • un determinato linguaggio e specifiche parole chiave, generalmente legati al senso della vista (visivo), dell’udito (uditivo) o delle emozioni e del tatto (cinestetico);
  • specifici gesti, anche questi legati alla vista, all’udito o alle emozioni / tatto;
  • specifici meta-programmi, programmi della mente che gestiscono i comportamenti, il modo di pensare e le emozioni;
  • avrà specifici valori e convinzioni che determinano la sua mappa del mondo e quindi quello che ritiene giusto o sbagliato, buono o cattivo, vero o falso e così via.

Tutto questo fa in modo che ogni cliente è unico e deve essere trattato come tale, aggiustando la tua comunicazione e le tecniche che usi alla sua realtà.

Per spiegarti questo voglio raccontarti un breve aneddoto relativo all’esperienza di Milton H. Erickson con una cliente.

L’ipnoterapista non riusciva a ipnotizzare la cliente e dopo numerosi tentativi non andati a buon fine chiese alla cliente che cosa avrebbe dovuto fare per ipnotizzarla.

La cliente rispose che stava attendendo che Milton H. Erickson estraesse il pendolino.

A questo punto l’ipnoterapista, per assecondare la mappa del mondo della cliente, ossia in questo caso le sue aspettative, estrasse il pendolino e la cliente sprofondò immediatamente in trance.

Conoscere e utilizzare con arte la mappa del mondo del cliente e il suo linguaggio, è un aspetto fondamentale per il tuo successo da ipnotista.

Usa quello che succede

La seconda parte di questo principio è relativa all’utilizzare quello che succede o quello che già succede.

Ogni sessione d’ipnosi è imprevedibile, così come ogni cliente.

Questa imprevedibilità è dovuta a situazioni esterne al cliente oppure interne.

Per situazioni esterne intendo per esempio che durante la sessione potrebbe per esempio suonare il telefono, oppure qualcuno potrebbe suonare il campanello della porta, oppure ancora che un elicottero si soffermi proprio nel prato adiacente al tuo ufficio, che un’ambulanza passi in strada con le sirene spiegate e così via.

Per situazioni interne intendo invece che un cliente possa per esempio sbadigliare, oppure rimane con gli occhi spalancati, oppure ancora fare dei movimenti improvvisi con il corpo, o magari avere le braccia che, da sole e senza averlo suggestionato, iniziano a fluttuare nell’aria e così via.

Proprio per questo che gli script ipnotici non funzionano, non sono personalizzati al tuo cliente e non integrano quello che succede durante la sessione.

Un buon ipnotista è quindi in grado di utilizzare la mappa del mondo del cliente e tutto quello che succede (elicottero) o quello che già succede (braccia che fluttuano) per facilitare la trance e il cambiamento del cliente.


Principi ipnotici - #4 Congruenza

Scoperto che l’utilizzazione è un aspetto fondamentale nella tua vita da ipnotista, lascia che ti parli di questo fondamentale aspetto relativo alla congruenza.

George Estabrooks, un pioniere dell’ipnosi, sosteneva che:

Un soggetto in ipnosi, non realizzerà una suggestione ipnotica che l’ipnotista non crede che si realizzi.

George Estabrooks

Questo è davvero straordinario, non trovi?

Le convinzioni e i pensieri di una persona, si manifestano sia attraverso le parole, quello che dice, ma anche attraverso il linguaggio para verbale e non verbale.

In altre parole, quello che una persona crede, è trasmesso nel modo in cui dice quello che dice.

Tutto questo è recepito dall’inconscio del cliente.

Siccome il 93% della comunicazione è composta da linguaggio para verbale e linguaggio non verbale, se vi è un'incongruenza tra quello che dici e il come lo dici, se non credi nel tuo cliente, o nella tecnica che stai utilizzando, questa incongruenza sarà rilevata dall’inconscio del cliente, causando così la non realizzazione della tua suggestione.

Se per esempio stai per effettuare un’induzione istantanea, ossia quel tipo di induzione che permettono di guidare una persona in trance in pochi secondi, e credi che la tecnica non funzioni, stai pure tranquillo che questa non funzionerà.

La tua congruenza va allenata in modo da aumentare il più possibile le possibilità di successo delle tue suggestioni ipnotiche.

Questo è proprio quello che faccio durante il Master in TranceFormAzione rapida.

Guido coach e terapeuti, oltre che ad imparare l'arte dell'ipnosi e del cambiamento rapido, a sentirsi congruenti in quello che fanno.

Grazie alla congruenza e alla sicurezza che sviluppano durante il per-corso, diventa degli ipnotisti estremamente efficaci.


Principi Ipnotici – #5 Principio della convalida

L’ultimo principio che ti presenterò in questo articolo è un altro principio fondamentale dell’ipnosi: il principio della convalida.

Le persone devono essere convinte di essere state in trance e del potere infinito della mente.

Un cliente che ha fatto un ottimo lavoro di cambiamento e che non crede di essere stato in trance, potrebbe rovinare tutto il lavoro della sessione.

A ragione di questo motivo, devi dimostrare con tutti i mezzi a tua disposizione, inclusi i convincitori (convincer) che il cliente è stato in uno stato di trance.

Se non riesci a convincere il cliente che è stato in trance, tutto il buon lavoro che hai svolto e che il cliente ha fatto in durante la sessione, risulta essere stato inutile.

Il tuo cliente dirà:

Non credo di essere stato ipnotizzato, non ha funzionato!

Proprio per questo durante il corso Master in TranceFormAzione rapida, insegno ai partecipanti del per-corso a dare un'esperienza di trance innegabile grazie alla quale il cliente è convinto di essere stato in trance.

Alcune delle strategie che insegno per dare un'esperienza innegabile di trance includono:

  • la distorsione del tempo;
  • la levitazione del braccio;
  • il blocco degli occhi e degli arti (occhi che non si aprono e mani che rimangono incollate);
  • e così via.

Conclusione

Ci sono molteplici principi ipnotici che devi conoscere per praticare l'ipnosi con successo.

Questi 5 che ti ho elencato sono già estremamente utili per il tuo lavoro da ipnotista.

Se vuoi imparare tutto quello che devi sapere per lavorare con l'ipnosi oppure se vuoi migliorarti ulteriormente, entra a far parte del mio gruppo Facebook, Ipnosi PNL e TranceFormAzione rapida.

Nel gruppo condivido tecniche, informazioni e segreti relativi agli strumenti di TranceFormAzione rapida, inclusi l'ipnosi, la PNL, il coaching ed EFT-Tapping.

Clicca semplicemente qui per accedere ora.

Be the change, sii il cambiamento.

Ciao

Simone

  • Condividi:
0 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Simone, è un ipnotista, coach e formatore PNL e d’ipnosi. Ha trasformato la sua passione per la TranceFormAzione rapida, l’ipnosi e la programmazione neuro linguistica (PNL) nel suo lavoro.

scopri di più >
Categorie
Cerca nel blog
© 2023 TranceFormAzione | Privacy Policy | Web Miel Café Design
crossmenu